
PLANESCAPE – La Guida del Mimir ai Quartieri di Sigil: il Quartiere Amministrativo
Se lo preferite, potete ascoltare la lettura di questo articolo sul nostro Canale Youtube!
Benvenuti abitanti della Cripta!
Come avrete avuto modo di apprendere nell’articolo (o nel video) precedente, gli approfondimenti relativi al setting di Planescape verranno da noi narrati attraverso la voce di un Mimir, un particolare tipo di costrutto acquistabile nella città di Sigil e nelle Outlands in grado di rispondere alle numerose domande che uno “stordito” o viaggiatore planare alle prime armi, potrebbe aver bisogno di porre nel corso dei suoi rocamboleschi viaggi tra i mondi.
Vi consigliamo di utilizzare la nostra playlist della Guida del Mimir durante le vostre sessioni di gioco; non vi resta che saltare le introduzioni, selezionando la voce desiderata dall’indice in descrizione e lasciare che il nostro Mimir si occupi di istruire i vostri avventurieri sull’argomento richiesto, avendo cura di bloccare il video al termine dell’approfondimento desiderato. State tranquilli, vi concederemo una pratica pausa in modo da non rischiare un fallimento sul tiro di iniziativa…Con la speranza di essere per voi una buona compagnia nel vostro cammino attraverso le innumerevoli porte, sentieri ed abissi che collegano il vasto ed imprevedibile multiverso, non ci resta che augurarvi… buon viaggio!
Il Quartiere Amministrativo
Ben ritrovato capo! Era un po’ che non avevo il piacere di vedere sulla tua faccia quella tipica espressione frustrata ed interrogativa che mi suggerisce che avrò del lavoro da fare.
Scommetto che avevi cominciato a pensare di non avere più bisogno del tuo vecchio amico Mimir. Magari ti sarà capitato di rinnegare persino di aver mai avuto bisogno di utilizzarne uno dal giorno del tuo arrivo nella tumultuosa città delle porte uhm? Stai tranquillo, ci sono abituato, dopotutto noi piccoli costrutti siamo roba da “storditi” dico bene? A dirla tutta non dovremmo nemmeno conservare lunghe registrazioni di lamentele circa il giudizio che la gente ha sul nostro conto, ma cosa vuoi farci?! E’ così che gira la grande ruota del multiverso!
Dunque, il Quartiere Amministrativo; monumento all’intricata burocrazia e faro dell’armonia culturale che contraddistingue la Città delle Porte. E’ qui che saggi, scribi, studiosi e amministratori non mancano di ricordare alla popolazione che sebbene la Signora del Dolore sia indubbiamente l’entità più potente e dal maggior prestigio dell’intera Sigil è grazie a questo distretto se ogni attività cittadina può svolgersi in relativa sicurezza e tranquillità. Dopotutto è qui che si può trovare la Sala degli Oratori voce e strumento della stessa Gabbia, nonché la Sala degli Archivi, senza la quale nessuna legge, nessun registro, nessuna tassazione e nessuna giustizia, potrebbe continuare ad esistere. Inutile dire che, di norma, la Signora del Dolore tende a non essere presente quando viene data voce a simili obbiezioni.
Come avrai certo modo di notare, il quartiere è piuttosto diverso dai propri vicini, mostrandosi come un luogo estremamente ordinato in contrapposizione al caotico Alveare, esaltando al contempo la collaborazione nella stessa misura in cui il Quartiere del Mercato celebra la competizione.
Qui la vita dei residenti, perlopiù appartenenti alla rispettabile classe media della “Gabbia”, sembra trascorrere pacifica senza che nessuno debba aspettarsi sorprese (o perlomeno troppe sorprese), con strade sempre pattugliate diligentemente e mantenute in ottimo stato.
Probabilmente per queste ragioni il luogo sembra decisamente più apprezzato dagli abitanti dei Piani “superiori” della grande ruota che non da quelli dei Piani “inferiori” che tendono ad evitarlo ogniqualvolta non siano costretti a programmare una visita da necessità più impellenti.
Mercanti di beni esotici, finanziatori, intermediari, saggi, maghi ed ovviamente amministratori condividono questo piccolo spazio apparentemente sicuro dal chiasso e dalla violenza della gabbia ed arricchito da bellezza e meraviglia grazie alla presenza della Società delle Sensazioni.
E’ grazie a tale organizzazione con base nella Sala da Festa Cittadina, ed ai suoi “Sensitivi”, se il pragmatismo di ogni politico è bilanciato dalla fantasia di un nuovo intrattenitore e la rigidità di ogni miliziano con le visioni di un ispirato artista.
La Sala da Festa Cittadina
Si può dire che la Sala da Festa Cittadina sia perlopiù una combinazione tra una sala da concerto, un teatro dell’opera, una galleria artistica, un enoteca, un museo, una taverna ed il quartier generale di una gilda. Andrebbe aggiunto a questo singolare cocktail una spruzzata di altri sevizi minori che credo sia meglio non menzionare, ma posso assicurarti che il risultato finale è molto più sensato di quanto non sembri. Non si può dire che i “Sensitivi” che gestiscono questo posto abbiano risparmiato spese nella realizzazione di tale colossale, magnifica costruzione la cui altezza riesce a superare i 300 metri. Nelle numerose aule e stanze del palazzo i visitatori possono dedicarsi alle più disparate e raffinate esperienze sensoriali; degustare i piatti più innovativi realizzati dalla più avanzata avanguardia culinaria, assaporare le più dolci e frizzanti fragranze, riscoprire la pace nell’isolamento in buie camere ove sperimentare la più intensa deprivazione sensoriale con l’aiuto di potenti incantesimi. Molte delle sensazioni sperimentate all’interno delle camere private dei celebri “Sensorium” possono inoltre essere conservate all’interno di apposite “pietre sensoriali” acquistabili dagli ospiti. Dai ricordi più lunghi e complessi sino alle sensazioni più comuni, queste pietre possono essere vendute a prezzi estremamente variabili e non sorprende che gli stessi sensitivi sono disposti a pagare estremamente bene chiunque sia in grado di fornire nuove sensazioni che non sia già state immagazzinate all’interno delle loro estese collezioni.
La sala rappresenta in effetti un vero e proprio faro in grado di attirare nel distretto artisti provenienti da ogni mondo del multiverso; bardi di incredibile abilità finiscono in questo modo per cercare un palco nelle locande del posto, mercanti di vini e cibi pregiati stabiliscono qui le proprie dispense e attività in cerca di migliore pubblicità, artisti itineranti affollano le strade mentre gli illusionisti danno dimostrazione della propria abilità fabbricando illusioni così vivide da ipnotizzare intere folle di visitatori.
Per questa ragione, la sola presenza della sala porta di per se un incredibile mole di lavoro all’interno del distretto e, come è facile immaginare, un equivalente quantità di denaro nelle tasche di coloro che riescono a destreggiarsi nel dinamico mondo dell’intrattenimento.
Inutile negare le molte voci secondo cui altri desideri meno “comuni” vengano soddisfatti dietro le porte chiuse del quartier generale dei Sensitivi, dopotutto nessuna di queste inquietanti leggende metropolitane sembra per ora essere riuscita a sedare l’entusiasmo con cui i visitatori continuano a frequentare il luogo. Probabilmente il brivido del pericolo fa semplicemente parte dell’esperienza, un lampo di eccitazione ed adrenalina prima di dedicarsi ad attività culturali, trascorrere piacevolmente del tempo in appaganti o rilassanti passatempi nella più assoluta sicurezza. Dopotutto, non si è mai sentito di visitatori che siano stati esposti a qualche pericolo nei pressi della Salda da Festa Cittadina ed i “veri Sensitivi” sanno bene di doversi dirigere in ben altri luoghi della città per sperimentare la “vera” esperienza promessa in queste sale. Ma forse questo non avrei dovuto dirlo…
La Sala degli Archivi:
Quartier generale dei “Predestinati” (Fated), questo edificio era una volta utilizzato come vera e propria università, prima che la gilda riuscisse a pignorarla grazie ad un piccolo debito scaduto trasformandola nella propria base operativa. Il campus conserva comunque le sue sei maestose torri ed una fitta rete di archivi sotterranei collegati a ciascuna delle strutture dell’antica accademia, probabilmente persino all’ex-settima torre, quella della biblioteca, originariamente inclusa nel complesso e successivamente separata da una più recente muratura a seguito della sua vendita. Non che i Predestinati pensassero di averne bisogno comunque. Dal loro insediamento, questa fazione ha trasformato la sala nel centro finanziario dell’intera Sigil. E’ qui che i mercanti vengono a registrare i propri crediti, i finanziatori controllano gli attuali tassi di cambio, le tasse sono conteggiate e riproporzionate e l’identità dei debitori insolventi viene esposta al pubblico interesse.
Ogni genere di documentazione, registrazione ed archivio viene conservato nelle polverose sale di queste torri; dai registri delle nascite e delle morti dei cittadini passando per ogni genere di documentazione finanziaria. In poche parole, se un documento necessità di qualche forma di ufficialità esiste una buona possibilità che debba essere prima approvato, convalidato, copiato ed archiviato negli archivi dei Predestinati.
Da tempo immemore il Factol della gilda supervisiona la compilazione del volume “la storia segreta di Sigil” una corposa cronaca dell’intera attività dei Predestinati all’interno della Gabbia comprendente ogni genere di segreto appreso dalla fazione nel corso della sua lunga permanenza in città.
Oggi il volume è conservato insieme a molti altri testi di un certo valore nei sotterranei dell’università, prevedibilmente dotati di un sistema di difesa piuttosto incisivo. Ho sentito storie circa il fatto che la stessa accademia ospiterebbe un portale per il piano di Ysgard capace di sputar fuori giganti pronti a schiacciare qualsiasi intruso, con il non trascurabile effetto collaterale di far puntualmente crollare le numerose e più o meno ordinate colonne di libri e pergamene pazientemente impilate dai diligenti predestinati.
La stessa esistenza della Sala degli Archivi costituisce di per se un’ancora capace di mantenere nel distretto una stabile presenza delle principali case mercantili, che preferiscono trasferire qui le loro intere famiglie piuttosto che allontanarsi eccessivamente da un così prezioso centro di controllo degli affari della Gabbia. Stanno persino iniziando a nascere delle strane “compagnie assicurative” pronte a promettere un risarcimento per qualsiasi imprevedibile perdita o danneggiamento della proprietà in cambio di costanti versamenti periodici.
Inutile ribadire che dove il denaro fluisce, fioriscono gli affari e così avventurieri, mercenari e ladri di ogni genere, che con una preparazione finanziaria spesso del tutto trascurabile, continuano ad affollare le stanze e le taverne del posto in cerca di nuovi remunerativi impieghi, ingaggi come scorte per pericolosi viaggi nei piani esterni o altri lavori ad alto rischio per cui siano previste ricompense davvero interessanti.
La Sala degli Oratori:
In netto contrasto con l’aspetto inquietante e pesantemente fortificato di altre basi operative, la Sala degli Oratori si affaccia come una graziosa struttura spuntando poco al di sopra dei tetti delle numerose abitazioni che la circondano.
Aldilà delle apparenze, questo edificio rappresenta il teatro dove i comuni cittadini possono combattere la propria guerra personale per cambiare la Città delle Porte, dibattendo su leggi ed ordinanze, nonché uno dei principali campi di battaglia dove le numerose fazioni della Gabbia possono affrontarsi a suon di obbiezioni dal Podium degli Oratori.
Appare perciò piuttosto sensato che il luogo sia divenuto la sede dei membri del Segno dell’Uno, una gilda solipsistica che considera ogni individuo il centro dell’intero multiverso. Cercando di spiegarlo in modo più semplice; credono che l’ambiente circostante sia una proiezione dello stesso individuo che lo osserva e per questa ragione egli possa essere in gradi di modellarlo grazie alla sua sola forza di volontà. Secondo tale visione, l’intero multiverso non sarebbe altro che un complesso costrutto di credenze e prospettive.
Come è logico aspettarsi, la Sala degli Oratori è normalmente aperta al pubblico, con entrata del tutto gratuita, sebbene luoghi come le Camere del Consiglio, gli appartamenti privati e le sale conferenze mantengano una comprensibile riservatezza verso eventuali intrusioni esterne.
Se desideri dire la tua su qualche vitale problema e riuscire forse a dare il tuo contributo alla continua evoluzione di questa città, non ti resta che tenere da parte una manicata di ore della tua giornata e prepararti ad un lungo dibattimento nelle stanze del Tryanym , una sorta di foro pubblico ubicato poco lontano dalla Sala degli Oratori.
La Prugna Verde (Greengage)
Situato nei pressi della Sala da Festa Cittadina, la Prugna Verde è un piccolo negozio di sidro gestito dall’halfling Marda Farambler, colpevole di aver seguito il proprio avventuroso marito nel suo viaggio planare, almeno sino al momento in cui riuscì nel non così difficile compito di farsi ammazzare. Cercando di evitare di seguire le orme del coniuge, Marda decise di fermarsi nella Città delle Porte rilevando questo il piccolo locale al quale dopo alcuni anni riuscì a far guadagnare una certa reputazione specialmente tra gli gnomi e gli halfling del posto.
Perché vedi capo, quando dico “piccolo negozio” intendo letteralmente piccolo; dato che Marda si rifiutò di piegarsi al senso comune ed adattare il posto in scala alla clientela più comune da queste parti, cosa che non ha esattamente restituito tra la “gente alta” un impressione altrettanto positiva del locale.
Per Marda tutta la faccenda non è che un piccolo intoppo di percorso sulla strada dei suoi affari, dopotutto è piuttosto fiera del nome che si è costruita nella sua comunità e della qualità del suo sidro creato con frutta proveniente dagli stessi frutteti della dea Sheela Peryroyl. Questa bevanda è così potente che la proprietaria non concede di norma più di due boccali per ogni singolo cliente, infrangendo tale regola solo per clienti davvero fidati. Nessuno conosce esattamente le tecniche utilizzate dall’halfilng nella preparazione di questo raro alcolico, ma molti suppongono c’entri qualcosa con il pagamento di un antico debito dovuto al suo defunto marito.

