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Vampiri la Masquerade: Essere un Malkavian

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Al fine di contribuire al coinvolgimento dei lettori, il seguente approfondimento sarà narrato attraverso il punto di vista di un personaggio appartenente all’universo narrativo di Vampiri la Masquerade. Nella speranza di essere per voi una buona compagnia lungo le strade notturne del Mondo di Tenebra, non ci resta che augurarvi… buon viaggio!


Sei sveglio o stai ancora dormendo? Stai sognando? Ti capita ancora di sognare quando il sole è alto e la maggior parte di noi giace immobile nel sonno della morte? Ammesso che i cadaveri sognino e che non sia una peculiarità dei soli “Fratelli” o magari solo dei membri della nostra perspicace famiglia.

In effetti, qualcuno potrebbe dire che non smettiamo mai di sognare, così come non smettiamo mai di essere realmente morti; certo, puoi andartene in giro con gli occhi spalancati, cercare di spingere la vitae in quelle tue stanche vene affinché la pelle recuperi un minimo di calore e colore e gonfiare e sgonfiare il petto ritmicamente come un vero “vivente professionista”, ma alla fine dei conti resti un cadavere impegnato in una complessa, recita dico bene?

Probabilmente sto divagando, come al solito; quello che volevo dire è che non importa se tu sia sveglio o se stai “dormendo”, così come non importa se sei morto o non-morto, ci sono sempre indizi intorno a noi, visioni, sogni ed impressioni che si infilano nella nostra mente dalla porta di servizio.

Gli altri continuano a dire che quelli della famiglia sono “pazzi” ma ritengo che sia un modo piuttosto semplice e banale di vedere le cose. Quando ti senti come se qualche “uomo in nero” stesse frugando nella tua cassaforte segreta (anche se non hai mai posseduto una cassaforte segreta) e hai la netta sensazione che i colori più brillanti abbiano deciso d’un tratto di disertare dalla tua percezione, di certo non ignori l’evento come faresti per i postumi di un po’ di sangue drogato. Come fai a sapere di essere sveglio questa volta e di non star semplicemente avendo un altro dei tuoi “sogni da morto”? E se fosse stato tutto un sogno da morto sin dal principio? Sono cose che una persona sana di mente vorrebbe appurare no? Per sapere se stia davvero impazzendo o se piuttosto non sia l’ultima persona sana di mente rimasta sulla faccia della terra. Dunque dimmi; chi è davvero il pazzo?

Cosa vuol dire essere un membro della famiglia? E’ questa la domanda da un milione di dollari, ma devo evitare di perdermi ancora una volta tra i vicoli bui di questo discorso, quindi permettimi di cominciare con una storia:

C’erano una volta sette pipistrelli ciechi. O magari erano tredici, non ne sono sicuro. Quel che conta è che erano un bel po’ di pipistrelli ciechi dannatamente affamati di sangue, perché dopotutto, erano dei dannati pipistrelli vampiro. Così cominciarono a dare un occhiata in giro in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti, eccezion fatta per il fatto che non potevano realmente guardarsi intorno dato che erano maledettamente ciechi, come avrai capito.

Tuttavia i pipistrelli hanno un ottimo senso dell’olfatto e grazie ad esso riuscirono ad individuare in breve un grosso e succoso elefante gonfio di sangue. Prima che tu me lo chieda, l’elefante in questa storia rappresenta la nostra realtà ok?

Stavamo dicendo, così il pipistrello Gangrel si avventò sulla coda dell’elefante e disse “Aha! L’elefante è davvero un animale irrequieto! E’ così che voglio diventare!”

Il pipistrello Brujah si ruppe le zanne contro lo zoccolo dell’elefante e disse “Aha! L’elefante è come un pestello, duro come la roccia che schiaccia tutto ciò che lo circonda abbandonandosi ad un insensata spietatezza! E’ così che voglio diventare!”

Il pipistrello Nosferatu volò nel sedere dell’elefante e disse “Aha! L’elefante è davvero una rugosa, ritorta puzzolente e disseccata massa che vive in una buia caverna! E’ così che voglio diventare!”

Il Tremere morse la testa dell’elefante e disse “Aha! L’elefante ha davvero un minuscolo, piccolo cervello costantemente impegnato in una lotta per in controllo del suo immenso e possente corpo! E’ così che voglio diventare!”

Il Ventrue si intrufolò tra le zampe dell’elefante e disse “Aha! L’elefante è davvero un potente retto pilastro che con la sua forza è capace di reggere tutto il suo peso, ma con davvero poca flessibilità ed elasticità! E’ così che voglio diventare!”

Il Toreador si insinuo tra la proboscide e la bocca dell’elefante e disse “Aha! L’elefante ha davvero una grande e solida protuberanza o un buco caldo ed umido! E’ così che voglio diventare!”

Ed il pipistrello Malkavian, cieco come tutti gli altri, piombò in picchiata riuscendo a mancare l’intero elefante. “Aha!” disse l’ignorante Malkavian mentre svolazzava dall’altra parte “gli altri hanno fatto un sacco di baccano per questo elefante quando in realtà non era altro che un gigantesco mucchio del nulla più assoluto! E’ così che voglio diventare!”

Per questo ti dico che è meglio che cominci a sbattere quelle tue ali…

Ok, forse il senso della storia non è davvero ovvio come dovrebbe e forse anche questa volta ho finito per divagare un po’ troppo, ma credo il punto sia questo; mentre i nostri cugini sprecano la propria eternità a capire come guadagnare la giusta casella sulla scacchiera di qualche battaglia millenaria, come evitare di perdere la partita o come ottenere il pezzo che hanno desiderato così a lungo, i membri della nostra famiglia guardano aldilà della scacchiera. Forse non ci rendiamo conto del preciso andamento della partita, ma almeno abbiamo la possibilità di domandarci chi stia davvero muovendo i pezzi, per cosa si stia realmente giocando o semplicemente, cosa diavolo si nasconde una volta superate le ultime caselle.

Ma forse sto correndo troppo; immagino dovremmo cominciare dal principio. Cercare uno schema che possa unire tutti i membri della nostra eterogenea famiglia secondo dei fattori comuni; questo avrebbe decisamente più senso! Ed è qui che sorge il problema; cos’hanno in comune uno scienziato con le manie di controllo, un paranoico complottista ed uno psicopatico convinto di assorbire parte dell’anima di ognuna delle sue vittime? Pazzia? Il sangue del medesimo antidiluviano? Forse ci siamo quasi. Il resto dei Fratelli ci considera pazzi perché il comportamento di molti di noi appare incomprensibile secondo il senso comune. Seguiamo bisogni e necessità diverse, non una semplice malattia della mente ma una vera e propria “infezione” trasmessa nei secoli dal nostro progenitore ad ognuno di noi.

Non importa chi fossimo prima dell’abbraccio, dopo aver ricevuto il sangue della famiglia siamo tutti spezzati, ma comunque parte dello stesso specchio infranto. Uno specchio che non può più restituirci la corretta immagine di noi stessi, del mondo che ci circonda, ma che ci consente di osservare angoli impossibili da raggiungere con un normale specchio.

Certo, nessuno di noi può dire di avere per le mani l’intero schema, sebbene esistano membri della famiglia che potrebbero anche giurarti di aver compreso il senso dell’insieme. No, nessuno di noi può semplicemente rimettere insieme i frammenti in un immagine completamente “comprensibile”.

Ciò che possiamo fare è cercare di dare la nostra spiegazione di quel che le nostre nuove percezioni ci suggeriscono, nel modo per noi più semplice da esprimere.

Magari ti senti perso in un mondo ostile, un impotente formica che ha continuato a camminare nell’ombra di titani che avrebbero potuto porre fine alla tua esistenza senza nemmeno badarci, inconsapevole delle innumerevoli trame ed inganni tessute tutte intorno a te, in attesa della tua prossima mossa. Bene, magari il sangue di Malkav spingerà questa cosa oltre il limite, facendoti apparire come un consumato paranoico pronto a vedere pericoli e complotti dietro ogni angolo. E quando ti sarai convinto che qualche misteriosa agenzia governativa stia seguendo la tua Coterie per portarvi in qualche laboratorio segreto dell’area 51 scoprirai in realtà di aver “intuito inspiegabilmente” le mosse di un Templare del Sabbat o di un cacciatore mortale pronto a farvi la festa.

Forse quello che ti fa più paura è la consapevolezza che non potrai mai avere il controllo e forse non lo hai mai avuto. Un mostro non morto ti ha ripulito del tuo sangue ed ora non puoi fare a meno di tenere ogni strumento ed oggetto nella stanza secondo uno schema prestabilito. Così può darsi che una sera ti sia reso conto di non aver mai fatto caso che tutti gli oggetti del tuo rifugio compongono insiemi di numero dispari e la cosa ti ha messo sugli attenti poco prima che lo sceriffo decidesse di farti una “visita inaspettata”.

Ti senti incompreso? Terribilmente solo anche in una folla di persone? Adesso che sei costretto a passare ogni notte cercando di portare le tue zanne sulla pelle del loro collo per avere la tua dose di vitae, senti le loro voci nella tua testa, non abbandonarti mai. Può darsi che finalmente uno dei tuoi “nuovi amici” comincerà a capire come ti senti davvero e ti metterà in guardia nei confronti di quella nuova amica dell’Arpia, apparsa nelle sale dell’Elysium per una singola notte. Dopotutto, nessuno porterebbe una simile acconciatura se non avesse qualcosa da nascondere e chi sei tu per dargli torto?

Per farla breve, non importa il perché o il per come.

Non importa quale sia la tua spiegazione del grande schema delle cose o la ragione per cui le tue “intuizioni” ti portano a credere che qualcosa che gli altri reputano incomprensibile sia assolutamente essenziale. Noi osserviamo lo spettacolo organizzarsi dietro il sipario, ma dobbiamo necessariamente guardarlo attraverso la nostra personale lente distorta.

Certo, non tutti sembrano “adatti” a guardare un simile disegno, nemmeno con tutte le contorte spiegazioni e le folli interpretazioni del caso. Una volta, un mio amico mi chiese di dargli una mano con una ragazza che voleva portare in famiglia giù a El Paso. Ma dopo averla trasformata, quella poveretta non la smetteva di urlare e lottare come un demonio. La nutrimmo ma le cose non migliorarono, fatta eccezione per il fatto che acquisì sufficiente forza da sollevare di peso uno di noi. Poi uno di noi cercò di entrare nella sua testa e comprese il problema. La ragazza di El Paso, era una “Divorata”, una catatonica o qualunque altro epiteto si usi oggigiorno per coloro tanto distrutti dal dono di Malkav da non essere in grado nemmeno di nutrirsi autonomamente. Abbiamo aiutato il suo sire a tenerla ferma ed infilarle un paletto nel cuore prima che la portassero via. Non chiedermi quale sia stato il suo destino, dubito che il sire avrebbe voluto far sapere al Principe di aver sprecato il diritto di creare una progenie per generare una Divorata. Ma non voglio pensarci, la mia immaginazione tende a lavorare troppo su queste faccende restituendomi immagini tutt’altro che rassicuranti; gabbie, manicomi, pozzi con sbarre di ferro. Perché non dovrebbero essersi semplicemente sbarazzati di lei? Perché non avrebbero dovuto semplicemente liberarla di tutto il sangue e seppellirla in qualche tomba dimenticata dove nessuno l’avrebbe mai trovata? Chi potrebbe aver bisogno di individui Divorati così come sono se non per… divorarli? Basta, ho detto che non ci voglio pensare!

Le nostre piccole intuizioni, anche quando non si sviluppano in vere e proprie profezie, sono la ragione per cui il resto dei Fratelli tende a sopportare le nostre stranezze e persino provare un certo senso di sicurezza nell’avere un membro della famiglia a portata di mano. Neanche fossimo uccellini nelle viscere di una miniera pronti a dargli “un’imbeccata” quando è il momento di tagliare la corda da un cunicolo sfortunato.

Ma il nostro legame non si limita solo al fatto che, in un modo o in un altro, siamo tutti intenti ad osservare lo stesso confuso disegno. Se ognuno di noi è guidato dalle proprie personali quanto inesplicabili intuizioni, come possiamo escludere che esse non siano parte di un unico grande progetto? L’Arazzo o la Rete di Follia che ci unisce, mostra ad ognuno di noi ciò che vuole vedere affinché faccia quanto e necessario fare e dica ciò che è necessario dire? Non possiamo del resto ignorare le Adunanze.

Niente telefonate, mail o inviti nelle buche della lettera; quando la famiglia sta per riunirsi il “Richiamo” si diffonde attraverso ognuno di noi. In base alla tua sensibilità, potrebbe arrivarti come un eco lontano, una vibrazione trasmessa da un punto specifico della ragnatela, un bisbiglio nel tuo orecchio.

Quale che sia la sua forma, quando arriva sai istintivamente qual è la direzione da seguire (almeno indicativamente), così come sai che la famiglia sarà convocata in una nuova Adunanza. Di solito non si tratta esattamente di un richiamo irresistibile, come quello imposto da certi potenti usi del sangue, ma mancare ad un Adunanza potrebbe di certo essere percepito come un segno di maleducazione dal resto dei Malkavian del posto (e puoi stare certo che capiranno chi sono coloro che mancano all’appello).

La forza del richiamo di un adunanza può essere influenzata dalla distanza del luogo dove ti trovi rispetto a quello scelto per l’incontro, dalla forza di colui che ha convocato la riunione, dalla vicinanza di altri membri della famiglia o semplicemente dalla tua personale affinità con la Rete di Follia che ci unisce.

Ed è ovvio che quando un Adunanza viene chiamata, vi è qualche importante affare di cui l’intera famiglia deve preoccuparsi. A volte qualcuno riceve una visione particolarmente chiara di qualche importante cambiamento di cui è meglio che il Clan nel suo insieme si preoccupi. Credo che sia successo qualcosa del genere poco prima della nascita della Camarilla. A volte diventa indispensabile fornire un qualche tipo di lezione a qualcuno affinché non perda del tutto di vista la “realtà delle cose”. Non si tratta di vendetta ed anche il termine “scherzo” credo sia decisamente riduttivo. Credimi, c’è ben poco di divertente quando un Malkavian decide di rimetterti coi piedi per terra. Forse è solo il nostro modo di mantenere la mente di chi ci circonda attiva, di portare il loro sguardo su qualcosa che stanno ignorando da troppo tempo o semplicemente di condividere qualcosa col resto dei Fratelli. Per fortuna la maggior parte degli “scherzi” sono organizzati da singoli Malkavian senza il reale bisogno di un Adunanza ed in effetti non è previsto nessun genere di competizione o riconoscimento a coloro che si dimostrano capaci di architettare l’atto più ispirante o elaborato. Niente protezione o immunità diplomatica, solo la tolleranza che la società dei Fratelli sarà disposta a concedere ad ogni membro della famiglia. Quindi se sentirai questo bisogno sarà meglio che ti assicuri che ci sia la reale possibilità che qualcuno in città intuisca le effettive intenzioni del tuo gesto e che la realizzazione non comporti una dozzina di infrazioni delle tradizioni.

Un ultima pratica diffusa tra alcuni membri del Clan è la cosiddetta “demolizione di realtà”. Qualcuno dice che sia un modo pratico per “ammorbidire” un potenziale infante, abituandolo ad abbandonare i rigidi schemi delle proprie percezioni e certezze prima di ricevere il sangue di Malkav, un altro tipo di scherzo o tradizione o un efficace strumento per rafforzare la credenza che tutti i Malkavian siano pazzi fuori controllo. In poche parole; gli amanti di questo macabro sport scelgono una vittima e cominciano sistematicamente a rimodellare la sua vita; ogni cosa perde di senso, ogni giorno i mobili del tuo appartamento sembrano prendere una disposizione diversa senza alcuna ragione, i tuoi amici e la tua famiglia sembrano come impazziti, si comportano in modo insolito o sembrano essersi del tutto dimenticati della tua esistenza. Poi ci sono le allucinazioni e puoi stare certo che presto o tardi finirai per arrenderti all’idea di mollare il freno a mano e fare qualcosa di dannatamente stupido e forse terribilmente spontaneo.

Di solito quelli che possono vantare questo genere di preparazione prima del loro ingresso formale nella famiglia, non sono esattamente i membri più equilibrati del Clan.

Ma hey, chi sono io per giudicare?


FONTI:

Lore of the Clan (Vampire the Masquerade 20° anniversario)
Clanbook Malkavian (2° edizione)
Clanbook Malkavian (3° edizione)

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